In vacanza con le erbe selvatiche

Viaggiare è conoscere, aprire la propria mente, confrontarsi con diverse idee, approcci e culture.

A volte, invece, si parte solo per staccare, per riposarsi, senza altre aspettative che un sano relax e sono questi i casi in cui l’animo è più predisposto alle coccole vere, a quelle che accarezzano l’anima.

Questo è quello che è successo nel mio ultimo viaggio e di queste carezze profumate vi voglio raccontare.

Torriana, è Borg in romagnolo o balcone della Romagna per la spettacolare vista che si gode, è una piccola cittadina immersa nelle riserve boschive della Val Marecchia e, proprio su queste colline, sorge la Tenuta Saiano, un antico borgo rurale trasformato dai sogni del suo fondatore, Manlio Maggioli, che desiderava una filiera certa e controllata di tutti i prodotti per il suo ristorante in Santarcangelo, La Sangiovesa.

La chiamano Oasi questa Tenuta, è un nome perfetto per dare l’idea di questo piccolo paradiso attorniato da una natura rigogliosa con erbe di campo, viti, ulivi e animali in libertà, maiali, pecore, polli, asini, caprette, conigli, cani.

Ci sono alcune camere, confortevoli e fresche che danno su un morbidissimo prato all’inglese, con sdraio che sembrano poltrone e una casetta sull’albero per gustare gli aperitivi in mezzo al cielo.

Ci sono Rossella e Giovanni che curano l’accoglienza e la bellezza del luogo con lo stesso amore con cui allevano i cuccioli, di qualsiasi specie, così bene che, passato il primo momento di formalità, cuccioli tornano tutti.

C’è la cantina, c’è il salumificio, l’orto, l’orto botanico, le erbe aromatiche e l’Olfattorio.

Si segue il sentiero passando in mezzo al rosmarino officinale caduco, l’elicriso, l’assenzio, la menta, il timo, la maggiorana, l’origano si procede fino all’Olfattorio e qui cito la descrizione perfetta del sito: “L’olfattorio è uno scrigno olfattivo che si trova al piano superiore della nostra bottega. È il luogo dove l’alchimista profumiere Baldo Baldinini lavora da tempo alla creazione della più grande banca dati di aromi che sia mai esistita.”

E lui, Baldo, l’alchimista in persona ci accoglie con un entusiasmo immediatamente contagioso e inizia a parlare delle erbe e dei profumi, indicando ciuffi di dauco di Candia e cespugli di agnocasto come noi, poco prima e tronfi di averle riconosciute tutte, indicavamo prezzemolo e basilico… ecco, scusa Baldo, scherzavamo…

La semplicità, l’entusiasmo, l’amore che sprizzano dagli occhi di quest’uomo dall’olfatto di Jean-Baptiste Grenouille, mi ha fatto venire in mente una frase de L’Alchimista di Paulo Coelho: “Ho imparato che il mondo possiede un’Anima e chi riesce a comprendere quest’Anima riuscirà a comprendere il linguaggio delle cose. Ho appreso che tanti alchimisti hanno vissuto la propria Leggenda Personale e hanno finito per scoprire l’Anima del Mondo, la Pietra Filosofale e l’Elisir. Ma, soprattutto, ho appreso che queste cose sono talmente semplici da poter essere scritte su uno smeraldo”

Semplici come vengono chiamate le erbe, i medicamentus, e semplicisti coloro che si dedicano alla raccolta delle erbe medicinali e allo studio del loro utilizzo per scopi medici e scientifici. Sarà forse perché nella semplicità c’è la vera magia.

Senza ardire, neanche lontanamente, a raggiungere i livelli di competenza, percezione e conoscenza di Messer Baldo, sono comunque centinaia di anni che le erbe accompagnano la nostra vita quotidiana e le nostre ricette.

Tornando alla nostra amatissima città e al nostro mercato di Porta Palazzo, proprio sotto la tettoia dei contadini, c’è un banco che, tutto l’anno vende solo erbe aromatiche e selvatiche con cui arricchiamo i nostri piatti.

Anche se è impagabile, appena arriva la primavera, camminare per i campi e raccogliere le prime foglie di tarassaco per una ricca insalata con le uova sode, fare scorte di ortiche e dell’ormai famosissimo daucus di candia (carota selvatica) per frittate e zuppe o la colorata borragine per il ripieno dei plin.

Ricordo, tanti anni fa, le passeggiate in mezza montagna e la ricerca di corsi d’acqua, torrentelli e fiumi per scovare lo spettacolare crescione, nasturtium officinale, con un aroma del tutto particolare, tra l’acidulo e il piccante, fresco e indimenticabile, perfetto nelle insalate se, alla fine della camminata ne rimaneva…

E i fiori di sambuco e acacia, fritti in una leggerissima tempura, adatti come antipasto o dolce, appena velati di miele o zucchero a velo, oppure la portulaca, fiori e foglie, da mangiare cruda o cotta, ma soprattutto di facilissima coltivazione in vaso e perenne.

Tutte le erbe hanno proprietà curative eccellenti, si trovano manuali e articoli che ne illustrano i benefici, ma certamente è straordinario passeggiare nella natura, riconoscerle, raccoglierle e arrivare a casa e cucinarle. Non perdete l’occasione di farlo, è una sensazione meravigliosa, magari con qualcuno che vi guida e vi insegna per evitare di confondere e incorrere in intossicazioni gravi quanto quelle da funghi.

E al Vitello potete stare tranquilli. Qualsiasi attività che usi per la ristorazione, per la produzione di spettacolari vermouth come quelli di Baldo o per la mescita erbe spontanee o germogli, lavora con raccoglitori specializzati e certificati. Vi facciamo solo e sempre del bene

http://www.tenutasaiano.it
http://www.dibaldospirits.com

Luisa

 

Nella foto Olfattorio Tenuta Saiano – foto da internet

 

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